Se Neil Gaiman fosse un pianeta, Dave McKean sarebbe il suo sole. Sin dai primi anni delle rispettive carriere, i loro destini hanno percorso una strada quasi parallela. Tutto ebbe inizio nel lontano 1986, anno in cui McKean stava per completare la scuola d'arte, quando i due giovani inglesi stavano lavorando insieme a
Borderline, una rivista che mai vide la luce ma che costrinse i due ad incontri mensili. Neil ebbe l'idea di lavorare insieme su un progetto nuovo e così nacque
Casi violenti che fu scritto in parte come risultato di un workshop per scrittori. A quel workshop partecipava anche Colin Greenland che pensò "Questo è davvero buono" quando Neil lo lesse ad alta voce al gruppo. E fu proprio Colin che suggerì il nome
Casi Violenti. In seguito a quella collaborazione, Neil e Dave diedero vita ad alcune delle migliori produzioni fumettistiche di quegli anni:
Signal to Noise e
Mr. Punch che insieme a
Casi Violenti rappresentano una trilogia della memoria che ha lasciato il segno nella storia del fumetto contemporaneo. "Noi eravamo interessati a fare quel tipo di storie a cui eravamo interessati. Non concept per enormi marketing, ma piuttosto queste interessanti piccole storie".
Il ruolo di McKean in queste produzioni è sempre stato piuttosto versatile. Sebbene dei due, Dave sia sicuramente molto più bravo dell'amico Neil dal punto di vista artistico, egli non disdegna la scrittura come mezzo di espressione: basti pensare a
Cages,
Picture That (tick). Short Narrative, e
Mirror Mask realizzato in coppia con Gaiman. Sicuramente, però, l'aspetto che più gli ha dato notorietà è la sua versatiilità artistica. Dave è capace di descrivere il mondo utilizzando numerosissime tecniche: egli padroneggia infatti con maestria il disegno, la pittura, la fotografia, il fotoritocco. Nonostante ciò, Dave non si definisce un membro dell'avant garde: "[...] non credo che la mia sia arte. Perché l'arte è come una conversazione che deve essere fatta. E' definitivamente il linguaggio. E' come la differenza tra la matematica pure e la matematica appplicata - le persone che stanno creando, o cercando di spiegare minuscole particelle fisiche e quelli che usano tutte queste equazioni, tutti questi dati e usano le loro informazioni nel loro lavoro". Nonostante la sua modestia, a nostro avviso, nel mondo del fumetto McKean ha in parte ridefinito il linguaggio. Alcune delle cose da lui realizzate, come le copertine di Sandman, hanno consentito al fumetto di fare un salto generazionale non indifferente. Da media per bambini fatto di supereroi ad opere che oramai vengono considerate pura letteratura moderna in cui la sua capacità artistica ha dato uno spessore prima inarrivabile alle storie che sono state raccontate tramite le immagini.
Nello specifico, la tecnica di collage usata da McKean per Sandman pare essere stata ispirata da John Heartfiled, che negli anni '30 e '40, stava lavorando con il foto collage in una maniera molto semplice, ovvero mettendo insieme pezzi di foto differenti e rifotografandoli in una immagine più armoniosa. McKean fu colpito anche dal fatto che buona parte di queste immagini avevano un contenuto molto forte anti fascista che ebbe un fortissimo effetto nel contesto in cui vennero prodotte. Da qui l'idea di riproporre qualcosa di analogo che richiamasse alla mente la simbologia onirica che sottende l'opera del signore dei Sogni.
Una delle più recenti passioni di McKean è la regia. Oltre ad avere diretto Mirror Mask, scritto a quattro mani con Gaiman, McKean è autore di
The Week Before (1998) and
N[eon] (2002) che presto dovrebbero essere pubblicati in una collezione di dvd e può vantare anche collaborazioni nelle saga di Harry Potter. I film di McKean fanno un uso intensivo delle tecnologie digitali. Una delle cose che più affascinano l'artista è che oggi è possibile, con un investimento contenuto, di realizzare esercizi tecnici e effetti straordinari direttamente a casa propria. Sebbene a suo dire, questo abbia peggiorato lo standard vitale della propria famiglia, questo ha permesso un'evoluzione netta dei suoi progetti lavorativi perché gli consente una libertà creativa che non gli sarebbe concessa se dovesse stare alle regole dei mercati cinematografici e fumettistici.
Gaiman sostiene che McKean sia uno dei più eccitanti collaboratori con cui abbia mai lavorato perché non sa mai cosa riuscirà produrre: "Dave ti da qualcosa che non è come quello che avevi in mente, ma alla stesso modo fico. Infatti spesso è più fico delle cose che hai in mente". E forse è per questo che oltre alle opere citate i due ci hanno deliziato con
Il giorno che scambiai mio padre per due pesci rossi,
I lupi nei muri,
Coraline e il
Il figlio del cimitero.
Infine, non tutti sanno che Dave McKean adora e si ispira principalmente ad un illustratore italiano...ebbene si ITALIANO. Il suo nome è
Lorenzo Mattotti che ad oggi vive e lavora a Parigi....e curiosando tra le sue opere, in effetti, si respira una certa atmosfera McKeaniana :)