Quando nel 1940 apparvero le prime strisce di
Spirit, Will Eisner, con la sua idea di un eroe moderno coinvolto in avventure di ogni genere, travalicò i confini narrativi dei comic book dell’epoca, conducendo il fumetto verso l’era moderna e verso una maturità narrativa prima inimmaginabile.
Il fumetto fu un successo tale che a partire dal 1941 divenne una striscia quotidiana e a parte il periodo della seconda guerra mondiale, in cui la qualità della produzione diminuì perché gli obblighi militari impedirono all’autore di supervisionare il lavoro dei suoi collaboratori, continuò sino al 1952, anno in cui Eisner cominciò ad applicare le sue conoscenze a nuovi progetti grafici.
L’importanza di
Spirit nell’evoluzione del fumetto è così significativa che Alan Moore, un nuovo maestro della narrazione a strisce, ha proposto un tributo ad Eisner, riunendo in un volume un insieme di nuove avventure di cui Spirit è protagonista, insieme agli altri personaggi storici della saga come il commissario Dolan e il dottor Cobra.
La storia scritta da Neil Gaiman si intitola
Il ritorno di Mink Stole. L’autore propone una variazione sul tema attribuendo il ruolo di protagonista non a Spirit, come di consueto, ma ad un anonimo sceneggiatore che, suo malgrado, diviene protagonista e spettatore di un’avventura in cui l’eroe dai guanti blu deve recuperare una refurtiva di diamanti.
Gaiman nella sua produzione ama spesso sovvertire i modi usuali di narrare le storie e condurre il lettore a leggere gli eventi da punti di vista altri e anche in questo caso il modo con cui affronta
Il ritorno di Mink Stole è spiazzante e sorprendente perché è narrato dagli occhi di un uomo nevrotico, un mediocre sceneggiatore incapace di vivere e sfruttare nel suo lavoro il romanzesco che il reale gli regala quotidianamente.
Infatti, alla fine della storia, egli afferma:
“Questa è la vita reale dopo tutto. Senza nulla di romanzesco. Senza storie. Senza eroi”, ignorando di avere appena vissuto la storia più straordinaria della sua vita…
The Spirit: le nuove avventure è, in conclusione, un volume prezioso per il suo tributo alla memoria di un eroe immortale e perché permette al lettore di vedere al lavoro due maestri del fumetto attuale, Alan Moore e Neil Gaiman, alle prese con un progetto che fa risaltare la continuità storica tra talenti di diverse epoche.