La danza delle tenebre è un’antologia che raccoglie un insieme molto ampio di racconti del paranormale scritti dai personaggi (scrittori, registi, attori) più abili nel campo dell’horror e del tenebroso della fine degli anni ‘90. Ma il volume è molto più originale di quanto non possano fare immaginare le prime parole di questa recensione. Perché nasce da un’idea davvero singolare e unica:
“i più noti e acclamati esponenti del magico e del macabro, raccontano qui i loro autentici incontri con il soprannaturale e l’inspiegabile” (dall’introduzione di Stephen Jones). E seppur, in molti casi, le esperienze si riducano ad episodi perturbanti che hanno davvero poco di soprannaturale che hanno, però, impressionato fortemente le menti e l’immaginazione degli autori, il volume risulta affascinante perché permette di spiare dietro le quinte delle paure e delle ossessioni degli autori che, inevitabilmente, si ripercuotono sulle loro creazioni.
Il racconto di Gaiman, intitolato
Il selciato di Memory Lane è una brevissima narrazione che ci riporta indietro nel tempo in un’Inghilterra dove il giovane Neil era un quindicenne magro e goffo che voleva
“disperatamente essere fico”. Il suo perturbante incontro con una donna assurda, vestita come una regina zingara, dal sorriso sgradevole apre una finestra sulla vita privata dello scrittore e sul suo sgomento, probabilmente meritevole di avere ispirato in parte la sua produzione futura…
Anche in pochissime pagine, Gaiman dimostra di essere uno scrittore dalla tecnica eccelsa e riesce a rendere piacevole ed avvincente anche un semplice episodio di vita.
Non è un caso la prime parole del racconto affermino:
“Mi piace che le cose siano strutturate come racconti. La realtà, tuttavia, si esime dal farlo, e anche le irruzioni del bizzarro nelle nostre vite non hanno la struttura dei racconti. Non finiscono in un modo del tutto soddisfacente”.
Senza dubbio la sua tecnica e il talento sopperiscono adeguatamente a tale limitazione e la conclusione de
Il selciato di Memory Lane è pienamente soddisfacente.
Tuttavia, in conclusione, è corretto segnalare che tale volume è dedicato ad un pubblico di nicchia. Perché i racconti sono molto brevi (dell’ordine di 2-3 pagine massimo) e, a volte, deludenti per contenuto e strutturazione. Nel caso del racconto di Gaiman il risultato è ottimo, ma pochi sarebbero disposti ad acquistare un volume per poche pagine con le paure di un adolescente…