1602 è un opera in 2 volumi (otto fascicoli nella versione originale americana) che segna la storica collaborazione tra il talentuoso e pluripremiato Neil Gaiman e la Marvel.
Il pretesto è appetitoso:
1602 fa riferimento ad una data in cui il mondo viene minacciato gravemente dal Conte Otto Von Doom. Egli cerca di impadronirsi di un’arma che i Templari celano per la sua estrema pericolosità.
Ciò che rende singolare questo volume sono i personaggi che lo popolano. Chiunque abbia letto altri fumetti Marvel non avrà, infatti, difficoltà a riconoscere dei volti noti in un contesto temporale decisamente nuovo e sorprendente: in questo volume appaiono ad esempio un menestrello cieco dal nome Matt Murdock e due servitori della regina di Inghilterra: Sir Nicholas Fury e il Dottor Strange…
La storia è ben narrata con una trama ad incastro che porta avanti contemporaneamente numerosi eventi e le illustrazioni sono davvero incantevoli, frutto dell’opera di Andy Hubert, già apprezzato illustratore di
X-Men,
Thor e
Capitan America.
Tuttavia, nonostante sia una buona storia,
1602 non raggiunge mai le vette di altre opere scritte da Gaiman. Probabilmente la sua creatività, intrappolata in uno script ben strutturato dal contratto Marvel, ne ha risentito. Potrebbe essere interessante per gli appassionati dei fumetti Marvel che possono così scoprire le origini di alcuni dei principali personaggi ma potrebbero rimanere anche delusi perché da una coppia come quella composta da Gaiman e Hubert sinceramente era legittimo aspettarsi qualcosa di più.