Secondo quanto affermato da Al Sannantonio, il curatore di
999, il volume dovrebbe
“essere la migliore raccolta di nuovi racconti di genere horror e suspense mai pubblicata”. Ogni qual volta leggo un’affermazione così decisa ed ambiziosa, in cui qualcuno si auto-attribuisce meriti senza avere un feedback dei lettori, rimango davvero basito e perplesso. E probabilmente questo ha influenzato in parte lo stato con ho affrontato la lettura di
999. In ogni caso, dopo averlo finito con una certa difficoltà, mi chiedo come mai il livello dei racconti proposti sia tanto disomogeneo e perché il curatore non abbia supervisionato accuratamente i contenuti, dal momento che alcune produzione sono tutt’altro che spaventose o piene di suspence.
Almeno tre racconti della raccolta sono da salvare (quelli di Kim Newman, Joyce Carol Oates e Joe R. Lansdale) ma sono per lo più le penne più famose in Italia a deludere. King è piuttosto banale, Gaiman snaturato in un racconto pseudo-noir poco interessante e piuttosto noioso, oltre che dal contenuto insensato e dalla dubbia morale.
Il racconto di Gaiman, dal titolo
Souvenir e tesori: una storia d’amore narra uno spaccato della vita di un giovane che vendica la madre, rinchiusa in un manicomio ingiustamente, e diviene fedele servitore di colui che ha permesso la realizzazione di tale vendetta. Un uomo dagli strani gusti sessuali che troverà il suo massimo desiderio in un giovane della tribù degli shainai, un popolo la cui unica ricchezza è rappresentata dalla bellezza dei loro uomini.
Come già accennato, il racconto non alimenta la suspence e non spaventa, come del resto la maggior parte delle pagine di questo strano volume di fine millennio, il cui riuscitissimo titolo lasciava presagire ben altre perturbanti storie… Probabilmente una delle raccolte di racconti più insignificanti che abbia letto nonché la peggiore produzione di Gaiman… Continuate pure a leggere
Nessun dove…