Il secondo incontro con Gaiman si è svolto in un contesto molto affine alle atmosfere gaimaniane. Il Teatro di San Leonardo, infatti, ci ha subito ricordato il teatrino di Mr. Punch.
L’incontro avrebbe dovuto essere destinato ad un pubblico di bambini, anche se gran parte della platea era composta da adulti. L’appuntamento è risultato simpatico sin dalle prime battute, quando alla domanda "hai paura di quello che scrivi?" Gaiman ha risposto di no. L’autore ha infatti spiegato che, anche se vedere degli organi interni gli provoca tremore e disgusto, quando deve scrivere delle cose spaventose ne rimane assolutamente indifferente, ritrovandosi persino a telefonare al suo medico per conoscere nel dettaglio le procedure di un’autopsia.
Alla domanda "pensi di scrivere un seguito di Coraline?", l’autore inglese ha risposto che attualmente non è previsto poiché non gli piace l’idea di un seguito se non è sicuro che possa essere buono almeno quanto il primo. E’ in questo frangente che Gaiman ha affermato di non essere mai stato tanto bravo a raccontare storie ai suoi figli, al contrario di sua figlia Holly (presente all’incontro). Si è scoperto così che
Coraline nasce da una delle tante storie raccontate da Holly, in cui delle finte madri nascondevano dei bambini in una cantina. Del resto la dedica che Gaiman ha scritto all’inizio di Coraline recita:
L’ho iniziato per Holly l’ho terminato per Maddy.
L’argomento prevalente della seconda parte dell’incontro è stato il
Cimitero senza lapidi ed, in particolare, il racconto dal quale è stato tratto il titolo del volume e che farà parte del prossimo libro di Gaiman
The Graveyard Book.
Gaiman ha dichiarato che il libro
The Graveyard Book, di cui il Cimitero senza lapidi offre una generosa anteprima, è ancora in fase di completamento. L’intervistatore, Federico Taddia, ha supposto ironicamente che Gaiman si sia recato presso un cimitero durante la stesura del libro. L’autore, nel fragore delle risate del pubblico, ha rassicurato che The Graveyard Book, è stato e viene tutt’ora creato presso la sua abitazione, su di un taccuino, davanti una calda tazza di thè.
Saranno in tutto 8 capitoli ed attualmente ne sono stati scritti 5. La storia narrerà di un giovane nato in un cimitero e allevato dai morti. Il protagonista nel corso della storia percorrerà diverse fasi evolutive. In particolare saranno descritte: l’amicizia che il giovane, all’età di 4 anni, intratterrà con una bambina; le delusioni provate in età scolare dal ragazzo nei confronti dell’insegnante alle quali porranno rimedio i morti; la storia di una indimenticabile serata danzante tra viventi e defunti.
Alla fine della chiacchierata Federico Taddia ha chiesto a Gaiman di chiudere gli occhi e di immaginare che la platea fosse popolata di suoi personaggi e gli ha chiesto di dire loro qualcosa alla riapertura degli occhi. Gaiman ha colto l’occasione di scusarsi con le sue creature poiché, a suo parere, avrebbe potuto narrarle in modo migliore o il loro creatore sarebbe potuto essere qualcuno più bravo di lui... Che modestone!
La conclusione dell’incontro ha visto Gaiman attorniato da fan per la solita sessione di autografi. In questa occasione Neil ci ha chiesto:
ci vediamo stasera? ed ovviamente la nostra risposta è stata "SI!". Per sapere come è andata, leggete l’articolo di Gaiman a Piazza Virgiliana!