Quando Devil mi ha proposto di scrivere “un pezzo” nel sito che lui e Irek hanno dedicato alla vita e alle opere di Neil Gaiman... beh, diciamo che non ho saputo resistere. Una tentazione per certi versi troppo forte! Dire di no non è mai facile ma talvolta è come mettersi l’acqua in casa. Soltanto che lo si capisce dopo. E rimanere poi inzuppati diventa una tappa fin troppo ovvia.
È come sperare che un pezzettino di ferro resista spontaneamente all’attrazione di un magnete!
Voi avete mai visto un fenomeno simile?
Quando ho iniziato a sceneggiare la trilogia a fumetti della fata irlandese
Niahm pubblicata dalla
Dream Colours, mi sono proposto di scrivere non tanto di magia ma di
atmosfere magiche. Non di incantesimi ma di
incanti continui. Tutto doveva essere percepibile, palpabile, limitatamente visibile ma mai dichiaratamente palesato.
Attingere alla propria interiorità.
Suggestionare attraverso la poesia. La poesia del disegno, della scrittura, delle frasi o delle pause. Io mi auguro di esserci riuscito ma chi ci riesce sempre, anche quando la qualità non è di prim’ordine, senza dubbio è Gaiman.
Vero poeta contemporaneo, capace di dar vita a capolavori a parer mio finora ineguagliati da chi ha voluto raccontare il fantastico (e sapendo cosa scrive Neil Gaiman non è difficile capire il genere di riferimento a cui mi riferisco con il termine “fantastico”) il grande scrittore inglese ha una forza di suggestionare così grande da rivelare, forse inconsapevolmente, il segreto della sua scrittura in modo davvero netta e fin troppo definita.
Neil Gaiman
è come scrive. Quello che traspare dalle sue opere è quello che lui ha dentro. Specchi, porte che si aprono verso chissà dove, foglie di tè essiccate, tavole di legno stagionate, angoli nascosti di case da esplorare, matte che vaticinano il futuro con le interiora dei piccioni, bottoni al posto di occhi e versi poetici che esplodono dalle bocche di chi parla.
Lui è così. Ha il grande dono di saperci raccontare il suo mondo. Quello che ha nel profondo del suo animo, nel suo intimo. Quello che sognava da bambino e al quale il bambino che ha dentro sa dare voce perché non vuole rinunciarvi. Se lo si guarda sotto una simile luce (non l’unica ma credo la più importante) Neil Gaiman vi apparirà vestito come un mago, uno stregone saggio. Che non vuole insegnare nulla ma semplicemente dare quello che ritiene di avere.
E quello che ha, di certo, è un tesoro straordinario.
Un vera finestra verso un’altra dimensione.
Ma d’altronde è di Gaiman che ho scritto!
Marco Sonseri
Marco Sonseri è un talentuoso sceneggiatore italiano di fumetti. Autore di diverse opere (tra cui lavori per Piccoli Brividi, San Paolo Edizioni, Heavy Metal, Dream Colours), insegna sceneggiatura e ha contributo anche collaborato alla
sceneggiatura del primo cortometraggio di Peo, un cartone animato realizzato dalla Grafimated Cartoon.
È inoltre fondatore del Golem Studio, uno studio virtuale punto di incontro delle energie creative di artisti dediti al mondo del fumetto.