Il volumetto che ho appena finito di leggere è un simpatico viaggio all’interno del cassetto della scrivania di Bryan Talbot, ci fa capire come un disegnatore-sceneggiatore di fumetti possiede un vero e proprio archivio di storie, molte delle quali non vedranno mai la luce.
L’albo in questione contiene cinque brevi storie:
Evolution? e
Arnold messo in croce testi e disegni di Bryan Talbot;
Una risposta sincera testi di Neil Gaiman e disegni di Bryan Talbot;
Celtic Warrior testi di Lucy Swan e disegni di Bryan Talbot; ed infine
Freddo glaciale con i testi del grande Alan Moore e alle matite il solito Bryan Talbot.
Mr. Gaiman nelle sue quattro pagine dà libero sfogo a tutta la sua verve creativa e cerca di dare una
risposta sincera ad una domanda alla quale tutti gli scrittori più o meno osannati dovranno, prima o poi, fare i conti; la fatidica domanda in questione è, da dove prendi le idee? E’ Neil stesso con il suo immancabile
Dark-Look a mostrarci quell’alchimia segreta che fa nascere capolavori come Sandman, Mr. Punch ecc.. infatti ci guida con un candelabro in mano verso l’infinito, rappresentato da una volta stellata, infatti Neil afferma che
basta aprirsi all’infinito con una semplice domanda, su cosa si vuole scrivere, ed il gioco è fatto, poi basta aspettare magari bevendo una tazza di the; infatti dopo poco tempo arrivano le idee dall’universo,sottof orma di foglietti di carta, certo Neil aveva chiesto una semplice storia per un fumetto da quattro pagine, ma l’universo che non è avaro di idea in veloce successione gli propone , un racconto di orrore erotico, un libro umoristico coi gatti, un haiku, due pantomime, un sonetto particolarmente laido, un musical ecc.; lo stesso Neil con un faccino sconsolato si scusa del tempo che ci ha fatto perdere, facendoci capire che dietro a delle splendide storie c’è qualcosa in più di una semplice richiesta all’infinito.
Lo staff ringrazia Sandmanbianco per la recensione